La raccolta delle olive
Come si fotografa una realtà come quella di Petrignanum?
Quando si fotografa si ha sempre uno sguardo alla fotocamera e uno al contesto nel quale si lavora. Ci sono occasioni in cui ci si trova all’interno di una attività commerciale o altre in cui si scatta un evento più o meno grande. In questa occasione mi sono trovato a fotografare un rito secolare, fatto di gesti e movimenti ripetuti anno dopo anno, generazione dopo generazione.
Ecco perché quando sono stato contattato, dallo studio Rucola di Gaia e Teresa, per scattare la raccolta 2022, sono stato davvero entusiasta dell’idea. Realizzare un reportage, per di più di un rito (perché se vogliamo di questo si tratta), mi ha fatto sentire a casa, nel mio habitat fotografico naturale. Per chi ha visto i miei reportage può capire benissimo di cosa sto parlando.
Raccolta e racconto
Fotografare, per me, vuol dire raccontare, entrare in contatto con chi stai fotografando e non si limita solo ad un semplice lavoro con il pilota automatico. Questo approccio ti arricchisce, ti mette in relazione con delle persone che ti aprono le porte del proprio terreno consegnandoti anche le loro storie.
E così è stato con Cristiana e la sua azienda; Petrignanum, con i suoi olivi secolari, custodisce una tradizione che si è tramandata per generazioni. Un tesoro unico nel cuore della Tuscia.
Fotografare un evento come quello di Assaggi (puoi vederlo qui), mi ha permesso di entrare in contatto con professionisti di diversi settori e le loro realtà produttive. L’Italia è un paese meraviglioso conosciuto in tutto il mondo per il suo cibo, ed è anche grazie alla fatica e alla preparazione di ottimi prodotti come l’olio di Petrignanum, che rimarrà sempre un’eccellenza enogastronomica.